Le Gurne dell'Alcantara - Tra le cittadine di Francavilla di Sicilia e di Castiglione di Sicilia si trovano le Gurne dell'Alcantara. Esse si sono formate nel corso dei millenni, grazie all'azione di corrosione ed erosione delle acque, che, introducendosi tra le rocce laviche antichissime, si sono ricavate una “nuova” via per raggiungere il mare, formando, in diversi punti, delle “piscinette”, delle “cascatelle”, di varie dimensioni e profondità, che ovviamente sono molto più visibili nel periodo primaverile durante la fase di scioglimento delle nevi dell’Etna, o durante le fasi piovose autunnali.
Le acque del Fiume Alcantara sono da sempre state una grande risorsa idrica molto importante per l’intera vallata, già dai tempi in cui i Greci risiedevano in zona. A testimonianza di ciò troviamo le famose “Saje” utilizzate per irrigare i campi e il resti del Mulino Ciappa, dove sembra si siano effettuati i primi esperimenti di produzione di energia idroelettrica, appunto grazie alla presenza delle cascate e alle piscine di cui sopra.
Il Vulcanetto di Mojo - In base agli studi di Wolfgang Sartorius von Waltershausen, noto conoscitore del territorio etneo, e il primo a realizzare una dettagliatissima cartina dell'interno comprensorio, pareva certo che le lave che hanno dato origine alle gole dell'Alcantara, e che si sono spinte fino al mare nei pressi di Giardini Naxos, fossero scaturite da una grossa eruzione del cratere di Monte di Moio, meglio conosciuto come il Vulcanetto di Moio.
Questa teoria è stata smentita da studi successivi, avvenuti negli anni 80, che invece affermano che le lave presenti nella valle dell'Alcantara molto probabilmente sono di eruzioni distinte e separate, provenienti da almeno tre centri eruttivo posti più a nord. Si afferma anche che l'eruzione di Monte Moio non avrebbe prodotto grandi colate laviche, bensì solo un notevole quantità di materiale piroclastico.
Uno dei centri eruttivi a cui si accenna sopra, potrebbe essere Monte Dolce, situato in prossimità dell'abitato di Solicchiata.
Tornando a Monte Moio, esso si trova ad una quota di circa 710 metri slm, ed ha un diametro di 700 metri.
Si tratta di un Cratere Eccentrico dell'Etna, il cui condotto craterico non è in condivisione con il Vulcano, mentre lo sarà stata una camera magmatica molto in profondità.
Grazie ad un facile sentiero, è possibile raggiungere la sommità del “Vulcanetto” e godere di una vista stupenda a 360 gradi.
L'interno del cono è ricchissimo di vegetazione, a riprova delle sue antichissime origini millenarie, ed è popolato da diverse specie di animali.
Una leggenda è legata a Monte Moio, e racconta di due fratelli, di cui uno cieco, che coltivavano un appezzamento di terreno nei pressi del paesino di Moio. Il fratello vedente truffava ripetutamente il fratello cieco, dividendo in parti non uguali il raccolto, fino al punto che il truffatore aveva accumulato una quantità di grano esagerata. Gli Dei, resisi conto dell'ingiustizia subita dal fratello cieco, pensarono di punire il truffatore, e lo incenerirono con un fulmine, e trasformarono l'ingente quantità di grano accumulato nel Vulcanetto !
Caratteristiche del percorso : Escursione accessibile a tutti
Lunghezza percorso 2 km o 3 km
Numero massimo di partecipanti : 10/12 (se il numero è maggiore, sarà necessaria la presenza di una seconda guida o di personale dello staff)
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N.B. Per confermare la prenotazione è necessario versare un acconto, pari alla metà del costo dell'escursione