La Grotta dei Ladroni o della Neve si trova a circa 1550 metri di quota, poco prima del bivio per il rifugio Citelli, in località denominata Piano delle Donne.
Per parecchi secoli fu chiamata Grotta dei Ladroni perchè una diffusa leggenda narrava di una banda di briganti che, operando nella zona, quando era braccata dai gendarmi, nascondeva la refurtiva all'interno della grotta.
Quando uno speleologo, Giancarlo Santi, riconobbe la grotta in un dipinto di Jean Pierre Houël al Museo dell'Ermitrage di San Pietroburgo, raffigurante chiaramente gli operai che trasportavano dei blocchi di ghiaccio sulle spalle, lungo le piccole scale, fu chiaro che il vero e unico scopo della grotta era quello di conservare la neve per poi ricavarne dei blocchi di ghiaccio !
In effetti, la grotta, risalente ad un'eruzione preistorica, è una delle tante gallerie di scorrimento lavico presenti sull'Etna, molte delle quali inesplorate e sconosciute.
Ovviamente, nel corso degli anni, è stata in parte modificata, probabilmente intorno al XVIII secolo: fu spianato il pavimento, realizzate le scalette alle estremità per facilitarne l'accesso, furono realizzati i tre pozzi posti tra i due accessi principali, per far si che la grotta potesse comunicare con l'esterno. Questi pozzi servivano a facilitare l'immissione della neve all'interno della grotta.
Fu anche modificato l'esterno, realizzando dei muretti a secco, per fare in modo che la neve, spinta dal vento, si accumulasse nei pressi della grotta, per poi essere buttata all'interno dagli operai.
Alla fine dell'inverno, quando la grotta era colma di neve, i due accessi venivano chiusi con delle rocce, ma venivano lasciate delle piccole fessure, per favorire delle piccole correnti di aria, le quali contribuivano al leggero scioglimento della neve durante le ore diurne, per poi gelare durante la notte e trasformarsi in ghiaccio !
In estate, la grotta veniva aperta, il ghiaccio tagliato in blocchi più o meno regolari, e trasportati a valle, a dorso dei muli. In parte, il ghiaccio ricavato veniva imbarcato sulle navi per Malta, mentre la restante parte veniva utilizzata negli ospedali per anestetizzare le ferite, per effettuare dei piccolo interventi, e veniva pure utilizzato per rinfrescare le bevande nei vari chioschi presenti in città.
N.B. La visita alla Grotta, va accoppiata all'escursione ai Crateri del 2002 o ai Monti Sartorius